
Si è conclusa a Viterbo la prima parte del progetto “Lo sport entra nelle carceri”, voluto da Regione e Coni Lazio, in collaborazione con le direzioni degli istituti di pena di 12 strutture delle varie province. Nel capoluogo della Tuscia, presso la casa circondariale di Mammagialla, si è tenuta la seconda edizione del quadrangolare di calcio. Al mini torneo hanno partecipato le due formazioni interne alla struttura, ovvero i padiglioni D1 e D2 (allenati rispettivamente dai tecnici Romolo Ercoli e Massimo Baggiani) e le squadre dell’Aia (Associazione italiana arbitri) e del Sodalizio facchini di Santa Rosa.
La finale, giocata tra D2 e Facchini, ha visto la vittoria di questi ultimi con il risultato di 4-1, ma solo a capo di un match comunque combattuto ed equilibrato per larga parte della contesa.
Il progetto “Lo sport entra nelle carceri” proseguirà nei mesi di gennaio e febbraio con tornei di scacchi e lezioni di sala pesi sotto la guida di tecnici qualificati. Un ringraziamento particolare alle squadre partecipanti, alla Sezione AIA di viterbo per la presenza arbitrale delle gare, ma soprattutto un grazie a dirigenza e personale della casa circondariale Mammagialla.

Alla fine il traguardo l’abbiamo tagliato anche noi. Dopo una maratona che ha attraversato tutte le province e ha fatto tappa in località di grande valore storico, artistico e anche paesaggistico come Ronciglione, il borgo di Fossanova, Magliano Sabina, l’abbazia di Casamari ed infine a Roma il CPO all’Acqua Acetosa e la casa delle Federazioni a viale Tiziano. Un tour che ormai si ripete da anni. Cambiano solo le località, non lo spirito della cerimonia. La consegna delle Benemerenze CONI non rappresenta solo un momento di festa. Serve a rinsaldare il legame con un territorio che nel corso dell’anno può soffrire di una visione periferica. Serve per ascoltare quelle voci che sono il risultato di esperienze, impegno, fatica, arrabbiature, gioie; insomma le testimonianze di chi “sul pezzo” ci sta tutti i giorni. E’ questo il motivo di un così grande interesse intorno a Stelle, Palme e Medaglie, cui deve corrispondere uno sforzo adeguato nell'organizzazione di queste manifestazioni. Chi ha trascorso quarant’anni della propria vita lavorando nella promozione dello sport, di base e d’élite, e chi ha raggiunto risultati importanti in quelle discipline che non hanno risalto sulla stampa o in televisione, tranne casi eccezionali.
Ieri hanno sfilato tutti. Campioni italiani di acrobazia aerea e prototipi automobilistici. Di dama internazionale a squadre e di tiro a segno all’aperto con carabina ad aria compressa. Di bass fishing e di hockey subacqueo. Abbiamo conosciuto i campioni italiani di bowling categoria doppio misto, che sono una coppia nello sport e nella vita. Abbiamo appreso che nell’ultimo campionato del mondo di sport rotellistici, l’Italia ha conquistato la bellezza di 35 medaglie. Abbiamo scoperto la forte impronta ecologista di discipline che uniscono sport, turismo e tempo libero come la monta da lavoro. E abbiamo applaudito molti campioni del mondo, orgoglio delle proprie federazioni di riferimento come Caterina Banti (vela); Alessia Zecchini (apnea); Leone Maria Barbaro (canottaggio); Georgian Cimpeanu (kickboxing-low kick); Serafino Barlesi, Alessandro Barone, Federico Montanari, Maurizio Schepici, Luca Formilli Fendi (motonautica); Manila Flamini e Giorgio Minisini (nuoto sincronizzato); Giulia Lollobrigida (pattinaggio a rotelle); Silvia Nemesio (pattinaggio artistico); Flaminia Daina (beach tennis); Valerio Grazini (tiro a volo). A loro e a tutti gli altri, oltre cento, che ieri ci hanno raccontato la loro storia e i loro sogni, l’abbraccio affettuoso di tutti noi. Vi aspettiamo l’anno prossimo ancora più numerosi. (nella foto: la squadra del CONI Lazio)

L’aula magna del Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” ha ospitato ieri pomeriggio la cerimonia della consegna delle Benemerenze CONI 2017 per dirigenti, tecnici e società sportive. La serata è stata aperta da un commosso ricordo di Felice Pulici, scomparso domenica dopo una lunga malattia. Poi è venuto il momento dei saluti. “Mi fa molto piacere che la scelta sia caduta su questo posto. Si respira un’aria di famiglia. Lavoriamo d’impegno affinché il rapporto tra Scuola dello Sport e Comitati regionali sia sempre più intenso, perché questa è la casa di tutti gli sportivi” ha detto la direttrice Rossana Ciuffetti, ricordando anche lei l’impegno di Pulici dirigente sportivo. E’ stata poi la volta di Gianpiero Mauretti, vicepresidente del CONI Lazio, che ha portato il saluto del presidente Viola: “Siamo al termine di un tour del Lazio che ci ha visto impegnati nelle cinque province della regione per la consegna di questi importanti riconoscimenti a chi si è speso nei confronti dello sport di base e di vertice. Il centro di preparazione olimpica “Giulio Onesti” credo rappresenti la cornice migliore per una manifestazione di questo tipo.” Da parte sua Roberto Tavani, della segreteria del presidente Zingaretti, ha voluto sottolineare la vicinanza della Regione alle iniziative del CONI e in particolare il successo fatto registrare da “CONI & Regione, compagni di sport”: “Sport in piazza, sport nelle carceri e attività sportiva nella Città dei Ragazzi ci hanno accompagnato in questo scorcio di 2018, ma sicuramente con l’anno nuovo si ripartirà con nuove proposte e attività”.
L’unica Stella d’Oro della serata l’ha presa in consegna il presidente del Circolo della Vela di Roma Marco Minghetti “orgoglioso del lavoro fatto soprattutto con i giovani”. Dieci le Stelle d’argento ritirate da Anna Sargenti (FIV), Andrea Burlandi (FIPAV); Antonio Cafiero, Pasquale Pardi (FIGC), Alessandra Palazzotti, Mauro Tanfi (CONI Lazio), Paolo Pierantozzi (FIH), Francesco Salvatori (FIDAL), Cosimo D’Ambrosio (art. 11) e Claudio Schermi (FICK), fondatore della Federazione Dragonboat, premiato dal cognato Klaus Dibiasi.
Trentadue le Stelle di bronzo che sono andate a 26 dirigenti e 6 a società sportive: Pietro Acri, Mauro Arcieri, Sandro Badaracchi, Duccio Bartalucci, Claudio Basconi, Massimo Bianchi, Domenico Capezzuto (2016), Stefano Cesare, Roberto Cipolletti, Maurizio Cordelli, Vito Cozzoli, Piero Di Piero, Elvira Di Spigno, Giovanni Antonio Farris, Enzo Fioravanti, Domenico Fiorentino, Ottorino Giugni, Patrizio Leozappa, Armando Monini, Franco Osbat, Domenico Scatena (2016), Nicola Signorile, Giuseppe Silvestri, Massimo Sulli, Ettore Troiani, Carmine Vellone, ASD Arcieri Romani, ASD Centro Damistico Romano, ASD Club Twirling Artena, ASD Judo Preneste G. Castello, ASD Tirreno Atletica Civitavecchia, ASD Butterfly Hockey & Cricket. Saranno inoltre assegnate 14 Palme al Merito tecnico cosi suddivise. Consegnate anche 13 Palme al merito tecnico. Argento: Gino Brichese e Sandro Di Paola (FIDAL); Francesco Fazi, Fabio Partigiani (FITAV). Bronzo: Nicolangelo Antonicelli, Marina D’Agata, Andrea Farris, Roberto Giovannetti, Francesco Girardi, Marco Reitano, Daniela Scaccia, Roberto Tamanti e Giuseppe Ungherani.

Una lista lunga 176 nomi di atleti, in rappresentanza di 40 tra Federazioni Sportive e Discipline Associate. Si tratta delle eccellenze sportive di Roma e provincia, che domani 18 dicembre alle ore 17 riceveranno la Medaglia al Valore Atletico nella sala Auditorium di viale Tiziano 74 a Roma per i risultati ottenuti nel 2017 e 2016 (8). Diciannove sono le medaglie d’oro, 21 quelle d’argento e bel 136 quelle di bronzo.
Lo spaccato offerto dall’insieme dei premiati restituisce un quadro complessivo dell’importanza e del volume di una realtà, con una presenza importante dei gruppi sportivi militari, in grado di affermarsi in tutti gli sport e a ogni livello. Una passerella prestigiosa per moltissime discipline, dalle più note a quelle meno conosciute. Scorrendo l’elenco, sono ben 17 i campioni del mondo che riceveranno il riconoscimento più ambito. Tra gli sport più premiati spiccano le cinque medaglie d’oro della motonautica e le quattro degli sport rotellistici. Seguono nuoto sincronizzato e canottaggio con due a testa, e poi ginnastica ritmica, kickboxing, apnea, tennis, tiro a volo e judo con una. Tra le 21 medaglie d’argento, destinate ai vincitori di campionati europei e podi mondiali, c’è poi davvero di tutto: dal bridge al pentathlon, degli sport equestri alla vela, dal tiro con l’arco al pugilato. Infine il lungo elenco delle medaglie di bronzo (136), che andranno a premiare i campioni italiani e chi ha raggiunto il podio a livello europeo. La Federazione con più atleti premiati è il Tennis con 22, con padel e beach, seguita dalla Pesca Sportiva, che comprende le discipline dell’apnea, con 14 e dal Nuoto con 13. Una grande festa dello sport a 360 gradi e un’occasione per conoscersi. E’ forse questo l’aspetto più significativo della cerimonia di consegna delle medaglie al Valore Atletico, dove in tanti si ritrovano per condividere un momento di gioia, come in un villaggio olimpico in miniatura.
Le Federazioni premiate: ACI, AeCI, FCI, FGI, FIBIS, FIBS, FIC, FICK, FID, FIDAL, FIDASC, FIDS, FIG, FIGB, FIGC, FIH, FIJLKAM, FIKBMS, FIM, FIN, FIPe, FIPM, FIPSAS, FIR, FIS, FISB, FISE, FISR, FISW, FIT, FITa, FITARCO, FITAV, FITet, FITETREC-ANTE, FITrl, FIV, FMI, FPI, UITS.

Se n'è andato dopo una lunga malattia che aveva affrontato sempre a viso aperto, perchè questo era il suo carattere. Se n'è andato di domenica, lui che quando difendeva la porta della Lazio, in cinque anni, dal 1972 al 1977, non ne aveva saltata una. Per tutti Felice Pulici è stato "il portiere del primo scudetto" biancoceleste. Per noi, che l'abbiamo avuto vicino nei suoi quattro anni da vicepresidente vicario del CONI Lazio, dal 2013 al 2017, è stato molto di più. Una persona amabile, di una correttezza estrema, mai sopra le righe. La notizia della sua morte, per quanto non si possa definire un fulmine a ciel sereno, ci lascia sgomenti e pieni di tristezza. Ad un certo punto della sua vita aveva lasciato il calcio per abbracciare tutti gli altri sport, perchè Felice amava davvero ogni disciplina sportiva. La sua innata curiosità lo portava a esplorarne ogni caratteristica. Come quando gli fu chiesto di occuparsi, da dirigente, della Federazione Sordi. E lui, come sempre, prese l'impegno con grandissima serietà fino al punto di voler imparare la lingua dei segni. Naturalmente il calcio è sempre rimasto la sua prima e più grande passione, insieme alla sua amata Lazio. Era una vera miniera di aneddoti su quegli anni, che condivideva volentieri anche con gli studenti in occasione dei suoi interventi nel progetto "I giovani incontrano i campioni". Incontri nel corso dei quali non dimenticava mai di ricordare le sue origini umili, dalle quali ripeteva di aver imparato le lezioni più importanti. Ci mancherà, Felice, perchè quando se ne va una persona perbene, lascia sempre un vuoto difficile da colmare. Il CONI Lazio con il suo presidente Riccardo Viola, la Giunta, il personale del Comitato si stringono alla famiglia in questo momento di grande dolore.